L'Italia tornera' al nucleare in cinque anni. Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, lo dice chiaramente davanti agli industriali: "entro questa legislatura porremo la prima pietra per la costruzione nel nostro paese di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione", ha affermato intervenendo all'assemblea annuale di Confindustria. Il rientro e' necessario per abbassare i prezzi dell'energia e assicurare il mix di fonti di cui l'Italia, eccessivamente dipendente da petrolio e gas, ha bisogno. E il governo, assicura Scajola, onerera' "con convinzione e determinazione il solenne impegno della scelta del nucleare". E dalle principali imprese, come Enel, arriva subito un "siamo pronti".
La richiesta di tornare a investire nell'energia nucleare era arrivata pochi minuti prima che Scajola intervenisse dal neopresidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel suo primo discorso all'assemblea degli industriali. "E' tempo di tornare a investire nell'energia nucleare, settore dal quale ci hanno escluso piu' di vent'anni fa decisioni emotive e poco mediatiche". La risposta di Scajola, che insieme al governo ha puntato sul nucleare sin dal suo insediamento, non si e' fatta attendere: "confermo - ha detto il ministro - che non e' piu' eludibile la definizione di un piano di azione per consentire il ritorno all'energia nucleare. Solo gli impianti nucleari consentono di produrre energia su larga scala, in modo sicuro, a costi competitivi e nel rispetto dell'ambiente". Ma non solo sul nucleare deve puntare l'Italia per abbassare i costi della propria bolletta energetica. Servono, ha detto Scajola, piu' infrastrutture come i rigassificatori e i siti di stoccaggio, sviluppo delle rinnovabili e carbone pulito.
Le imprese italiane sono pronte per il rientro in 5 anni in una tecnologia cui gli italiani hanno gia' detto no con un referendum nel 1987? Enel ha risposto subito all'appello: "Siamo pronti", ha detto l'ad Fulvio Conti.
Sulla stessa linea Rifondazione Comunista: "C'e' stato un referendum in Italia - ricorda Paolo Ferrero - che ha detto che gli italiani non volevano energia nucleare, e quindi la proposta e' anche illegale prima di essere il segnale sbagliato". Ancora piu' duri i Comunisti Italiani: "Idea nefasta - afferma l'excapogruppo alla Camera Pino Sgobio - e fuori dal novero delle cose di buon senso", per Pino Sgobio.
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