Domani l'Espresso pubblicherà l'articolo riportato di seguito:
“Non è possibile che il produttore di fiction Valsecchi ha 50 milioni di euro di contratto quadro e lui niente. Ma insomma, qui si tratta di fare un contratto quadro che per lo meno sia di 30 milioni di euro all’anno per tre anni anche a Guido De Angelis...». A parlare così in un’intercettazione telefonica agli atti della Procura di Napoli non è il direttore della fiction di Mediaset, Giancarlo Scheri. Nemmeno il direttore generale del gruppo Alessandro Salem. L’uomo che sta spiegando come suddividere la torta tra i produttori di serie televisive per Mediaset, riequilibrando le quote tra loro, è uno dei membri dell’Autorità garante delle Comunicazioni, Giancarlo Innocenzi. E il suo interlocutore, il destinatario di quel consiglio, come lui stesso racconta al telefono, è Silvio Berlusconi. E sarà poi lo stesso Cavaliere a mettere in pratica quel suggerimento, girandolo a suo figlio Piersilvio e a Salem in un incontro ad Arcore.
Queste intercettazioni, che smontano la teoria di Berlusconi sul suo totale disinteresse sulla gestione di Mediaset, fanno parte delle 9 mila telefonate depositate nell’inchiesta napoletana per corruzione contro il Cavaliere e il direttore di Rai fiction, Agostino Saccà. “L’espresso” ha visto una parte di questo materiale e ha scoperto uno scenario di scambi segreti, complotti e raccomandazioni. Il tutto scandito nelle telefonate intercettate, quelle che in futuro potrebbero essere oscurate dalla legge che imbavaglia l’informazione.
Si parte dall’intercettazione inedita nella quale il Cavaliere prega il direttore di Rai fiction Agostino Saccà di fare lavorare l’attrice Antonella Troise perché «sta diventando pericolosa». È il 12 settembre del 2007 quando il leader di Forza Italia chiama dalla sua residenza romana il telefonino di Saccà. Dopo un commento sulla nomina di Fabiano Fabiani (successivamente uscito di scena) a consigliere Rai («Ho un buon rapporto con lui », dice Silvio, «non è una sciagura») il Cavaliere entra nel vivo: «Quella pazza della Antonella Troise si è messa in testa che io la odio. Che io ho bloccato la sua carriera artistica, ed è andata in giro a dire delle cose pazzesche... Ti chiedo questa cortesia di farle una telefonata... Perché sta diventando pericolosa».
Queste intercettazioni, che smontano la teoria di Berlusconi sul suo totale disinteresse sulla gestione di Mediaset, fanno parte delle 9 mila telefonate depositate nell’inchiesta napoletana per corruzione contro il Cavaliere e il direttore di Rai fiction, Agostino Saccà. “L’espresso” ha visto una parte di questo materiale e ha scoperto uno scenario di scambi segreti, complotti e raccomandazioni. Il tutto scandito nelle telefonate intercettate, quelle che in futuro potrebbero essere oscurate dalla legge che imbavaglia l’informazione.
Si parte dall’intercettazione inedita nella quale il Cavaliere prega il direttore di Rai fiction Agostino Saccà di fare lavorare l’attrice Antonella Troise perché «sta diventando pericolosa». È il 12 settembre del 2007 quando il leader di Forza Italia chiama dalla sua residenza romana il telefonino di Saccà. Dopo un commento sulla nomina di Fabiano Fabiani (successivamente uscito di scena) a consigliere Rai («Ho un buon rapporto con lui », dice Silvio, «non è una sciagura») il Cavaliere entra nel vivo: «Quella pazza della Antonella Troise si è messa in testa che io la odio. Che io ho bloccato la sua carriera artistica, ed è andata in giro a dire delle cose pazzesche... Ti chiedo questa cortesia di farle una telefonata... Perché sta diventando pericolosa».
CHE SCHIFOOOOOOOOOOOOO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
NANO RITIRATIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
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