
Durante gli ultimi preparativi, mentre lo staff del teatro distribuiva le t-shirt con il logo antimafia «Arte nostra», ironica parodia di Cosa nostra coniato per l'occasione, un centinaio di ballerini non si sono presentati all'appuntamento, pur avendo precedentemente garantito la loro adesione.
Per qualche ora la vicenda ha avuto i contorni di un giallo. Poi il chiarimento. Alcuni di loro, in lacrime hanno raccontato di aver ricevuto il divieto da parte dei genitori. «A poche ore dall'evento - spiega il sovrintendente del Bellini, Antonio Fiumefreddo - abbiamo appreso che gli allievi di una scuola di danza hanno dovuto rinunciare su pressione dei genitori, che non avrebbero gradito il messaggio antimafia». «Rispetto ai tempi in cui in piazza non scendeva nessuno - osserva Fiumefreddo - registriamo che oggi sono solo in cento a restare a casa, e per giunta costretti: una svolta storica».
Il Presidente della Regione Raffaele Lombardo afferma: «Non possiamo condividere e dobbiamo certamente condannare - precisa Lombardo - ma abbiamo anche il dovere di comprendere le dimensioni e le ragioni di questo malessere, per intervenire con politiche concrete».
Il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, giudica la vicenda «estremamente grave e preoccupante che deve fare riflettere per l'elevato numero dei giovani coinvolti».
L'iniziativa del Bellini di Catania «è di fondamentale importanza» per il senatore del Pd Enzo Bianco per il quale «la lotta alla mafia è decisiva per il futuro dell'isola». Il presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione, parla di «un atto molto grave che ci porta indietro nel tempo»; mentre per il sindaco, Raffaele Stancanelli, l'accaduto dimostra «quanto ancora si debba lavorare per diffondere la legalità». Per il Pdci la vicenda è la prova che «Catania sta diventando ormai un'emergenza nazionale».
Sono orgoglioso e fiero di essere siciliano ma d'avanti a questi fatti non posso che rimanere ESTEREFATTO.
UN APPELLO A TUTTI I MIEI CONTERRANEI: NON FATEVI INTIMIDIRE..... REAGITEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
1 commento:
La paura e troppo grande,troppo forte per chi continua a vivere lì, e chi in quei posti ci è nato,ci ha vissuto sa di cosa parlo,è un male che non è tipico della Sicilia ma lo si trova in molte altre regioni.
E' difficile cambiare le mentalità gli usi, i costumi gli stili di vita è un tutt'uno dal quale non se ne esce.
Tempo, ci vuole tempo, qualcosa già si muove.
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