I primi 19 anni della sua vita li ha vissuti in famiglia. Gli altri 17 in carcere. Pietro Maso oggi ha 36 anni. La notte tra il 17 e il 18 aprile del 1991, assieme a tre amici, pianifico e portò a termine l’assassinio dei suoi genitori. Antonio e Rosa, furono presi a sprangate e soffocati, nella loro villetta di Montecchia di Crosara, un paesino di 4mila anime in provincia di Verona. Pietro voleva i soldi dell’eredità, per continuare a fare la bella vita. Ieri i giudici del Tribunale di sorveglianza di Milano lo hanno ammesso al regime di semilibertà: di giorno fuori, di notte in cella. Avrebbe dovuto restare in carcere fino al 18 agosto 2015, indulto compreso.Una decisione travagliata, arrivata dopo i primi permessi premio concessi a Maso a 15 anni dalla sentenza. Una decisione controversa, visto che «la Procura generale - ha spiegato l’ex procuratore di Verona, Guido Papalia - aveva dato parere contrario».Pietro, con i suoi amici Giorgio Carbognin, Paolo Cavazza (condannati a 26 anni) e B.D. di 17 anni (condannato a 13 anni), aveva aspettato il rientro dei genitori. Poi a colpi di spranga li aveva ammazzati. Voleva far fuori anche le due sorelle, ma gli investigatori erano arrivati in tempo.
Don Guido Todeschini, padre spirituale del ragazzo, è sicuro: «Pietro è cambiato».
Ma in paese c’è già chi maledice il «figlio assassino» e la giustizia italiana. L’unica ombra di pietà, invece, viene proprio dalla sua famiglia. Zaccaria, il cugino, spende poche parole. «Pietro? Spero abbia capito». Ricucito anche il rapporto con le due sorelle, spiega incredulo il suo legale, Maria Pia Licata. «Ma - aggiunge commentando la desisione dei giudici milanesi, arrivata dopo il no della Procura generale - non pensavo si arrivasse a questo traguardo».
DON GUIDO TODESCHINI: SE LO TIENE IN CASA LEI IL RAGAZZO DATO CHE E' CAMBIATO ??????
Queste cose mi fanno rivoltare lo stomacoooooooooooooooooHo un idea: METTIAMOLO IN UN REALITY CON ANNAMARIA FRANZONI !!!!!!!!!!
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