Lasciate ogni speranza voi che entrate........ chi siete voi che bussate alla mia porta? Chiamarvi donne io non posso, me lo impedisce quell'orrida barba........ LIBERTA' DI ESPRESSIONE..........LIBERTA' DI ESSERE..... !!!!!!!!!

giovedì 14 maggio 2009

Fini sull'omosessualità "L'Italia è in ritardo"


ROMA - Per il presidente dell'Arcigay, Aurelio Mancuso, quello compiuto ieri da Gianfranco Fini "è stato un grande passo".
Così alle tre del pomeriggio i rappresentanti di Arcigay, Agedo (genitori di figli omosessuali), Famiglie Arcobaleno (genitori omosessuali) e Gaylib, associazione vicina al Pdl, salgono al primo piano della Camera per un incontro di oltre un'ora.
La "madrina" dell'iniziativa è la deputata del Pd Paola Concia, relatrice del ddl contro l'omofobia. Quello che conta è il fatto politico. A dieci anni dalla dichiarazione sui maestri omosessuali, Fini compie un altro strappo rispetto alla sua tradizione e alla cultura politica prevalente nel centrodestra.
A porte chiuse, il presidente della Camera sta attento a soppesare le parole ma l'apertura è evidente: "Il problema è che in Italia c'è una scarsa consapevolezza su questi temi, dobbiamo colmare questi ritardi". Cosa fare? Intanto "sconfiggere il pregiudizio, la discriminazione, la violenza".
Ai presenti Fini dispensa anche un consiglio politico su come affrontare la battaglia: "Vi invito a un approccio graduale e non massimalista. Iniziamo a far capire che al centro della questione c'è la dignità della persona umana".
C'è anche da sviluppare un linguaggio nuovo, parole nuove.
Come gli consiglia Rita De Santis: "Presidente, io ho quattro figli etero e uno omosessuale, ma tutti amano allo stesso modo. Lasciamo perdere l'omosessualità, meglio chiamarla omoaffettività. Sa, in Italia quando si usa la parola sesso si pensa sempre a qualcosa di turpe".
Fini ne conviene: "Sono d'accordo. Facciamo capire che non è una malattia o una perversione".

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