A Bologna il coro gay trova casa in parrocchia maa la Curia avverte: "Non ha chiesto il permesso!".
Il parroco Don Nildo: "Se cantano che male fanno?". Monsignor Vecchi replica: "Serve un parere del vescovo".
Dopo l'estate potrebbero esibirsi direttamente durante una messa nella Chiesa di San Bartolomeo della Beverara e allora si sarebbe una gran notizia.
I fatti: il coro omossesuale Komos, una formazione composta da 25 uomini (la prima in Italia), chiede al parroco Don Nildo Pirani, di avere a disposizione una sala prove e il sacerdote spalanca le porte della parrocchia.
Ma, un pò a sorpresa, ieri è arrivato l'alt della Curia che ha fatto notare che un'iniziativa del genere ha bisogno del parere positivo del vescovo, che invece non c’è.
Dice il parroco: "Non è in gioco la condivisione o meno dei problemi dei gay - ha spiegato ieri all'Ansa - il punto è la concessione di una sala prove. Se cantano, che male fanno? Anzi, sarebbe una preclusione ideologica dire di no".
GRANDE PARROCOOOOOOOOOOOOOO
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