Cinquanta pagine per spiegare che Annamaria Franzoni deve stare in carcere, e senza sconti di pena, perché uccise con “razionale lucidità” il figlio Samuele, 3 anni, il 30 gennaio 2002 nella casa di Cogne. La corte di Cassazione ha motivato così, con sentenza depositata ieri, la condanna a sedici anni di reclusione emessa il 21 maggio. Secondo la Corte, Annamaria - oggi nel carcere bolognese della Dozza - era cosciente e lucida quando uccise, e lo fece con inusitata violenza (diciassette colpi alla testa), preoccupandosi di nascondere le prove che avrebbero potuto incriminarla. Dall’arma del delitto, forse un utensile casalingo ancora nella villetta alpina, mai ritrovato proprio perché pulito ad hoc, agli zoccoli, alla giacca insanguinata del pigiama. Sulle ragioni e le modalità d’azione la Cassazione ammette di non avere certezze, ma che ciò che è emerso da oltre cinque anni di processi, porta a dire che è lei la responsabile dell’omicidio. Annamaria avrebbe ucciso Samuele a causa di un capriccio del bimbo, motivata da un generale stato d’ansia dovuto alla preoccupazione (in gran parte infondata) che il figlio non stesse avendo uno sviluppo regolare. Infine, la straordinaria attenzione di giornali, radio e tivù al caso di Cogne - “in larga parte ricercata, propiziata e utilizzata dalla stessa Franzoni” - avrebbe da un lato ampliato lo sviluppo processuale (nonostante la scelta del rito abbreviato) e la spettacolarizzazione dell’evento, ma anche l’esaustività delle indagini e la possibilità di maturazione del convincimento di chi doveva giudicare. Allargando così gli spazi di garanzia per la donna.
Cinquanta pagine per spiegare che è pazza?
Ma volete una sfera di cristallo?
O vi faccio le carte ?
1 commento:
posso avere qualche dubbio,che sia stata veramente lei ?
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