VERONA - Nicola Tommasoli non ce l'ha fatta. Non sapra' mai che Digos e Carabinieri di Verona sono riusciti a chiudere il cerchio attorno a quel gruppetto che la notte del primo maggio in centro a Verona l'ha colpito con calci e pugni fino a lasciarlo a terra ormai in fin di vita. Dietro le sbarre sono per ora finiti Raffaele Dalle Donne, detto ''Raffa'', 19 anni, di San Giovanni Lupatoto, studente del liceo classico Maffei, il primo a consegnarsi in questura, e due giovani di Illasi, Guglielmo Corsi, 19 anni, metalmeccanico, e Andrea Vesentini, 20 anni, promotore finanziario, fermati la scorsa notte nelle loro abitazioni.
Altre due celle stanno ora aspettando la coppia di ragazzi che manca all'appello, ''Peri'' e ''Tarabuio'' come si fanno chiamare, fuggiti in Austria con l'auto della madre di uno di essi, e per la polizia forse gia' giunti in Inghilterra. Il loro ritorno, dicono gli investigatori, potrebbe essere questione di ore. Per tutti per ora l'accusa e' di omicidio preterintenzionale.
Una tragedia che non ha nulla di politico, chiariscono subito gli inquirenti, ma che e' figlia dell'intolleranza della sottocultura e della provocazione come stile di vita, dell'odio verso qualcuno che da' fastidio
'Raffa' e uno dei due ancora non fermato erano gia' stati finiti nell'inchiesta del procuratore capo Guido Papalia che nel giugno 2007 denuncia per violazione della legge Mancino 16 maggiorenni e un minore. Secondo l'accusa, avevano il 'vizio' di aggredire a suon di botte chi, secondo loro, ''era diverso'': nel 2006 ne avevano fatto le spese alcuni ragazzi che mangiavano un kebab e un altro che indossava la maglietta 'terrona' del Lecce.
Altre due celle stanno ora aspettando la coppia di ragazzi che manca all'appello, ''Peri'' e ''Tarabuio'' come si fanno chiamare, fuggiti in Austria con l'auto della madre di uno di essi, e per la polizia forse gia' giunti in Inghilterra. Il loro ritorno, dicono gli investigatori, potrebbe essere questione di ore. Per tutti per ora l'accusa e' di omicidio preterintenzionale.
Una tragedia che non ha nulla di politico, chiariscono subito gli inquirenti, ma che e' figlia dell'intolleranza della sottocultura e della provocazione come stile di vita, dell'odio verso qualcuno che da' fastidio
'Raffa' e uno dei due ancora non fermato erano gia' stati finiti nell'inchiesta del procuratore capo Guido Papalia che nel giugno 2007 denuncia per violazione della legge Mancino 16 maggiorenni e un minore. Secondo l'accusa, avevano il 'vizio' di aggredire a suon di botte chi, secondo loro, ''era diverso'': nel 2006 ne avevano fatto le spese alcuni ragazzi che mangiavano un kebab e un altro che indossava la maglietta 'terrona' del Lecce.
C'è ancora qualcuno che continua ad avere il coraggio di dire che non sono FASCISTI !!!!!! VERGOGNATEVI !!!!!!!!!!
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